Le migliori poesie inserite da Laura Di Nella

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Scritta da: Laura Di Nella
Se
Se... riesci a a non perdere la testa,
quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa
Se... riesci ad aver fiducia di te stesso, quando tutti dubitano di te
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare
Se... riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare,
o, se mentono a tuo riguardo, a non rispondere con calunnie
o, essendo odiato, a non lasciarti prendere dall'odio
e tuttavia a non mostrati troppo buono e a non parlare troppo da saggio
Se... riesci a sognare senza fare del tuo sogno il tuo padrone
Se... riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine
Se... riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
e trattare questi due impostori allo stesso modo
Se... riesci a sopportare di udire la verità che hai detto,
distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi,
o contemplare le cose a cui tu hai dedicato la vita, distrutte
e, umilmente, ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori
Se... riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie,
e rischiarle in un colpo a testa e croce
e perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
e non dire mai una parola sulla perdita
Se... riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più,
e a tener duro quando in te non resta altro,
tranne la tua Volontà che ripete... resisti
Se... riesci a parlare con la folla e a conservare la tua onestà,
o a passeggiare con il re senza perdere il contatto con la gente
Se... tanto amici che nemici non possono ferirti
Se... tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo
Se... riesci a colmare l'inesorabile minuto,
dando valore a ogni attimo che passa,
Tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta... sarai un uomo... figlio mio!
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    Scritta da: Laura Di Nella

    Una lacrima

    Nella trasparenza di una lacrima
    lenta ed impercettibile
    l'amore per la vita
    e l'attaccamento a quel barlume di speranza
    che non permette la resa
    e prende forza dal limite della caducità.

    Un volo pindarico: orizzonti fantastici
    sospesi tra mondo terreno ed ultraterreno.

    Il brivido del dubbio...
    il lancio di una moneta
    nel vuoto di un mistero insolubile
    e... poi quell'intollerabile certezza.

    Le tracce di percorsi infiniti,
    che trovano risposte in un binario parallelo ed irraggiungibile,
    attaccati al nostro egoismo consapevole e maturo,
    che vuole questa vita
    nella sua irripetibile univocità.
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      Scritta da: Laura Di Nella

      Nel mio guscio

      Sono chiusa nel mio guscio
      di pensieri senza fine
      e non riesco più a sentire
      le frivole sensazioni del dolce vivere.
      Lontana anni luce
      dai miei simili
      da amici e nemici.

      Sono chiusa nel mio guscio
      di pensieri senza fine
      e non riesco più a sentire
      la stanchezza delle mie immani fatiche.
      Trasportata da ideali che non fanno dormire
      neanche nelle notti più serene.

      Sono chiusa nel mio guscio
      di pensieri senza fine
      e non riesco più a sentire
      la mia voce nel tumulto
      della folla che, impazzita, urla senza sosta
      verità di ipocrita convenienza
      con la stessa passione
      di una filastrocca recitata a memoria
      Formale
      Sciatta
      Vuota.

      Non so come Taluni riescano a dormire
      senza dubbi ed incertezze
      Non so se riuscirò a perdonare
      chi ha ardito turbare la tranquillità di una casa
      dove corrono innocenti bambini
      per questo sono chiusa in questo guscio
      di pensieri senza fine
      perché non riesco a sopportare l'insolenza
      di chi ha osato tanto.
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        Scritta da: Laura Di Nella

        Il branco

        Si muove sinuoso nel delirio di onnipotenza.
        Riconosce la sua preda perché è altro da sé.
        Annusa le sue debolezze e la sua forza.
        È violento, senza rimorsi
        e perpetua una legge senza rispetto.

        Urla violenza gratuita
        e trova riscontri nell'ottusità
        di chi non riconosce limiti al proprio egocentrismo.

        Si insinua in forme diverse
        e trova sempre terreni fertili
        dove attecchire.

        Non ha pace
        e nel suo percorso
        miete vittime senza pietà
        ... uomini, donne, bambini, ideali...

        Contro la fragilità dei singoli si accanisce,
        contro l'opposizione di chi, tenacemente, non si arrende
        trova la sua sadica compiacenza
        poiché il sopruso e l'ingiustizia
        sono la sua vita
        e il dolore altrui il suo nutrimento.
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          Scritta da: Laura Di Nella

          Un dinosauro inadeguato

          Ahimè, quale immagine può raffigurare il percorso del mio essere,
          se non quella di un dinosauro inadeguato?

          Un enorme animale
          che, trascinando la sua esistenza solitaria,
          ignaro della sua mole,
          incute paura ed orrore
          ma non se ne preoccupa:
          le sue brutture sono lo specchio
          dell'animo di chi lo giudica senza pietà.
          La sua presenza non passa inosservata: troppo diversa per essere accettata.

          Nella casa di bambole
          non può celare la sua essenza,
          urla la sua vitalità,
          scambiata per immane furia distruttiva.

          I suoi movimenti,
          per cercare una posizione
          che non disturbi la quiete di chi,
          con la perfidia e l'inganno, ha nutrito prole altrui,
          generano frastuoni
          che rimbombano nella valle incantata,
          attraverso echi amplificati e deformati
          dalle urla di chi vuol seminare panico.

          Nessuno riesce a capire
          e il delirio collettivo degenera in follia.

          L'animale deve essere addomesticato, sentenziano!
          Ma come può il dinosauro vivere in una gabbia dorata
          che lo isoli dal mondo, per poterne far parte?

          Nonostante capisca di rinnegare se stesso,
          si cimenta in dissertazioni
          sulle porcellane del negozio
          e finge di non intuire
          il vero intento dei suoi carcerieri.
          Ma il gesto atteso ed orchestrato viene compiuto,
          indicando un piccolo vassoio nell'angolo di una vetrina,
          al viandante che gli si avvicina incuriosito.

          La gioia disperata del dinosauro non vacilla, guardando l'abisso che ha davanti:
          apre lentamente l'anta
          e mostra con fierezza quel vassoio.

          Un vento gelido si alza impetuoso,
          dopo che, anche la più piccola finestra
          della casa delle bamole, sia stata serrata accuratamente,
          si veste di uragano e si avventa sul negozio
          distruggendo ogni cosa.

          Lo sguardo del dinosauro è ormai rassegnato,
          porge, con delicatezza, quel vassosio
          all'incredulo viandante
          e, in un baleno, è come inghiottito dalla vallata.

          Il viandante riprende il suo cammino, disorientato e stordito, porta con sé quel prezioso dono,
          cercando di dare un senso a quella frenetica pazzia.

          Verso sera si siede stanco ed esausto
          e ripensa tristemente al dinosauro.

          Osserva la vallata dalla cima del monte,
          stringendo a sé il vassoio, inorridisce:
          le bambole si muovono al ritmo di una macabra danza,
          improvvisamente,
          quell'eco spaventoso torna inquietante
          ... che delirio!
          Un altro innocente perisce,
          in nome di un potere che codardamente cela sempre il suo vero colto!
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            Scritta da: Laura Di Nella

            Il cerchio della solitudine

            Sei sola e sempre più lontana
            da te stessa...
            ricordo il tuo sorriso
            di giorni passati
            ma la mia mente
            ha obliato la tua immagine sorridente.

            Vedo solo tristezza e
            quel fuoco
            lento
            inesorabile
            che pian piano ti circonda
            e ti isola da ogni cosa
            dai ricordi
            dai sentimenti
            dalla vita.

            Tu che davi speranza
            a chiunque bussava
            alla tua solidale anima,
            ti accasci sul suolo
            arido
            freddo
            lastricato dalla cattiveria
            di chi non ti perdona
            di essere libera
            di pensare,
            di sognare,
            di credere...
            Ti prego Laura,
            un ultimo sforzo
            salta il cerchio di fuoco
            e torna... A vivere!
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              Scritta da: Laura Di Nella

              Urlo morale

              Non pensare,
              lasciati vivere
              nel fluttuare
              di questo confuso reale.

              Sospesa tra ciò che sono
              e quello che il mondo
              percepisce
              del mio Essere,
              vago alla ricerca
              di valori comuni.

              Osservo:
              buonismo ipocrita
              ideologie da kamikaze
              collasso etico
              clientelismo perpetuato.

              Urlo
              ma nessuno mi ascolta
              mi contraggo
              nei doloranti angoli
              della mia anima.

              Silenzio...
              parole soffocate
              per un rispetto che nessuno merita...
              ma il mio Ego urla
              non si arrende all'indifferenza
              e apre continue porte alla
              Speranza.
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                Scritta da: Laura Di Nella

                Come augelli

                Come augelli vi vedo partire verso lidi sconosciuti
                vi osservo allontanare in cieli azzurri pieni di promesse.
                In gruppo o solitari attraversate spazi infiniti
                e dall'alto proiettate i vostri esseri
                in un sogno di vita che generosa vi chiama.

                Un giorno
                anche se per un solo attimo
                ripenserete a questo momento
                e sorridendo
                il ricordo tornerà a questi anni ormai lontani
                passati nella spensieratezza
                di giocose e contraddittorie inquietudini.

                Rammenterete
                gioie e drammi
                lacrime e sorrisi
                litigi ed abbracci.

                In quell'istante
                avrete la sensazione
                che il tempo sia passato
                in un batter d'ali.

                Ritornando
                al vostro presente
                vi compiacerete di ciò che nella vita avrete realizzato
                ma qualora intuiste
                che ciò che vi circonda non vi soddisfa
                non esitate...
                spiegate le vostre ali
                alzatevi in volo
                osservate guardinghi dall'alto
                lontano dalla routine di tutti i giorni
                che tedia il vostro animo...
                Volontà e Costanza sono ali robuste
                vi consentiranno di approdare
                proprio lì... dove la vostra idea di vita vuole approdare.
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                  Scritta da: Laura Di Nella

                  La sofferenza dei crudeli

                  Ricordi vaghi
                  riaffiorano,
                  la malattia dell'anima
                  risorge impietosa.

                  Io ti guardo,
                  risorgere dalle tue ceneri,
                  ma la speranza non mi abbandona,
                  accompagnata dalla forza
                  dei miei valori,
                  cullata dal calore profuso
                  che alimenta
                  quel coraggio disperato,
                  sospinta a salvaguardarmi
                  dal tuo mondo
                  che mi rifiuta...
                  per quel mio passo che avanza,
                  solo apparentemente temerario,
                  in cui tu vedi la nullità
                  del tuo essere,
                  l'ipocrisia dei tuoi atti.

                  Ancora perplessa,
                  ti osservo sferzare
                  la tua
                  collerica
                  insana
                  indomabile
                  ira
                  e dipingi ogni luogo
                  con i colori perversi
                  del tuo malessere,
                  per sopportare
                  quel dolore
                  immenso
                  infinito
                  sublimato
                  che mai ti abbandona.

                  Incapace di amare,
                  preferisci l'odio
                  all'indifferenza...
                  In un circolo senza fine
                  riproduci copioni
                  uguali a se stessi
                  ma...
                  rimani esterrefatto
                  da chi riesce
                  a sopportare la tua crudeltà,
                  a rispondere al tuo astio
                  sussurrando
                  parole che, come una ninna nanna,
                  invitano a sopire
                  la tua anima affranta.
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                    Scritta da: Laura Di Nella

                    Il supplizio

                    Nel silenzio ritrovo
                    quel sorriso
                    nascosto
                    spaurito.

                    Smagliante
                    suadente
                    mi chiama.

                    Chiudo gli occhi
                    per celare
                    l'emozione che pulsa
                    al ritmo del mio cuore.

                    Il coraggio mi spinge
                    a guardare.
                    Nei miei occhi quel sorriso
                    si specchia
                    e si trasforma in una smorfia
                    di vergogna.

                    Ancora un miraggio
                    che svela l'orrore
                    dell'ipocrisia imperante.
                    Lacrime di dolore feriscono
                    le mie pallide gote.

                    Perché a me questo supplizio?
                    Cosa ho fatto per meritare tanto?
                    Perché riuscite a vedere ciò che siete soltanto nello specchio del mio essere?

                    Io non vi giudico e vi accetto
                    per ciò che siete,
                    perché mi allontanate?

                    Vi tendo una mano
                    ma il baratro ci separa.
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