Le migliori poesie inserite da Ilaria Mondani

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Scritta da: Ilaria Mondani

21 Giugno 2003

Era una tranquilla giornata,
mi trovavo a casa mia,
è arrivata una telefonata...
... mamma è andata via...

Non ero preoccupata,
giocavo tranquillamente.
Ero a casa con la tata,
non pensavo a niente.

Non pensavo fosse successa la tragedia
che mi avrebbe sconvolto la vita.
Avrei voluto spaccare una sedia:
ormai la bellezza del mondo era finita.

Non pensavo fosse successo
ciò che avrebbe cambiato il mio modo di vivere...
non pensavo che l'uomo sapesse
non far nulla tranne che uccidere.

Mamma tornò piangendo...
era disperata.
Prese il telefono tremando...
fece una telefonata.

Poi, mi spiegò tutto.
Mi spiegò perche piangeva...
... così il mondo sembrò più brutto...
era successo ciò che temeva.

Dopo tanti, tanti giorni,
attendo, sfogliando foto,
che quella persona ritorni,
di sentire un rombo di moto.

In sogno mi è venuto...
... sorrideva...
io così ho potuto
sapere che non piangeva.

Sol questo mi rendeva contenta
e piena di speranza.
La vita mi sembrava spenta...
pregavo nella mia stanza.

Ma mal è finita la situazione:
addio all'allegria...
è morto il mio Papone...
... se ne è andato via.

Addio.
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    Scritta da: Ilaria Mondani

    Papà

    Un giorno, crudele la morte
    chiamandolo gli aprì le porte.
    Lui andare non voleva,
    ma già sapeva
    come sarebbe stata la vità così,
    quindi, piangendo, disse di sì.
    La sua anima dal corpo si staccò,
    un ultimo respiro lui provò,
    iniziò ad alzarsi in cielo
    ricoprendolo con un bianco velo.
    Un angelo era diventato,
    un minuto dopo, vicino a Dio si era trovato.
    Mi manca tanto,
    non l'ho più visto,
    felice e triste,
    nel suo cuore è un misto...
    di emozioni, sensazioni,
    provava lui, con quegli occhioni.
    Si trovava vicino a Dio...
    io gli ho detto: - addio -.
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      Scritta da: Ilaria Mondani

      La maestra Raffaella

      Raffaella è una maestra
      che ci insegna cosa resta,
      che succede se sottrai
      le buone azioni dai tuoi guai!
      Questa è una sottrazione,
      ora passiamo all'addizione:
      somma te più amici e nemici
      e cani insieme ai mici.
      Se hai una scatola con le caramelle
      e le vuoi dare alle tue amiche belle,
      devi usare la divisione
      che è un'altra operazione!
      Quanta cioccolata?
      Quanta marmellata?
      Come fai?
      Su, che lo sai!
      Se in un biscotto ce n'è un grammo,
      devi fare un semplice danno:
      calcolare il numerone
      e fare la moltiplicazione!
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        Scritta da: Ilaria Mondani
        Ricordi, Elvira, la giornata lieta?
        Sembrava primavera. Quanto sole!
        Percorremmo il viale senza meta
        credendo di trovar le viole.

        Poi ci sedemmo. Due lucertoline sembravano sul ciglio della via in cerca di tepor fra le spine.
        Ti stringevo la mano nella mia.

        E baci e morsi sotto il cielo azzurro, dolci parole, brividi d'amore!
        Tu mi dicevi: t'amo, in un sussurro ed io mi abbandonavo sul tuo cuore!

        Fra i tanti baci che ci demmo a mille,
        fra le carezze che ci femmo a cento
        ridevamo, guardando le pupille che farci eguali il cielo fu contento.

        Lieti in volto, felici a passo lento
        poi ritornammo l'un dell'altro pazzi.
        Miracolo d'amor, quale portento!
        Elvira mia, sembravam ragazzi!

        Valera, 30 gennaio 1944
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          Scritta da: Ilaria Mondani

          Il miracolo della vita

          A te,
          nostro miracolo
          portatore di luce
          alle nostre tenebrose vite.

          A te,
          che renderai felice
          due persone
          che lo meritano.

          A te,
          frutto di un amore
          senza confini.
          Così sei nato tu.

          A te,
          che sei ancora nella pancia,
          ma spero tu senta
          queste parole.

          Nella mia stanza non so
          Cosa scrivere,
          non so se sarai maschio
          o se sarai femmina.

          Sappi che io ti amerò
          Per ciò che sarai,
          se un maschietto birichino
          o una femminuccia col pannolino.

          Sappi comunque
          che ti accetteremo
          nella nostra famiglia,
          piccola meraviglia.

          Spero che quando
          sarai più grande
          la mamma e il papà
          ti leggeranno questa poesia

          e che tu dica:
          -Ancora, ancora-,
          con le tue paroline
          confuse.

          Questo con la speranza
          che da grande sarai
          bravo e buono
          con tutti,

          e che ti ricordi di me.
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