Poesie inserite da Giovanni Battista Quinto

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Scritta da: Giovanni Battista Quinto

Ama la semplicità

Ama la vita!
amati e lasciati amare;
ama le piccole cose
e ciò che ti circonda;
ama la semplicità che trovi
nel placido mare,
negli alberi mossi da brezza leggera,
nella luce vivace d'un tenero girasole.
Ama la duna silenziosa ed assolata;
ama la natura.
Rafforza il tuo buon cuore,
per chi ha davvero bisogno di te:
"del tuo affetto, del tuo amore..."!
Composta martedì 24 gennaio 2017
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    Scritta da: Giovanni Battista Quinto

    Dono d'amore

    Il giorno sereno s'appresta al tramonto e
    blocca lo sguardo dell'anima inquieta,
    che vola nel cielo d'immenso chiarore,
    di bianco che abbaglia il triste mio cuore,
    rendendo dolcezza al tempo che fugge,
    lasciando al pensiero una vivida luce.
    La terra mia amata dipinge di rosso
    magnifico posto;
    e l'albero folto si staglia infinito:
    "riparo sicuro;
    speranza ch'io serbo di viver in Dio".
    Composta lunedì 19 gennaio 2015
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      Scritta da: Giovanni Battista Quinto

      Mango

      Caro compaesano,
      oggi gli occhi "sanno un po' di mare",
      s'inumidiscono di acqua e sale,
      mentre le immagini d'un tiepido tramonto scorrono in video,
      donando al mondo..., note di poesia.
      Ammiri il mare, gli ulivi, i chiari paesaggi
      proiettati nell'azzurro cielo e nel riflesso d'acqua,
      di quel Tirreno che annebbia gli occhi dei villeggianti
      intenti a discender deliziose stradine
      che conducono ai lidi...
      e poi, Maratea, la perla del Sud;
      e poi Lagonegro; la tua bella Città,
      con la casa bianca e la ferrovia...
      e lì, dove anche io ebbi i natali,
      sosta, immersa nel verde, Lauria.
      Luoghi d'incanto che ispirano passioni mai finite,
      tenute nel cuore ed offerte al mondo, con grazia e garbo.
      Arrivederci, caro compaesano...
      Dio ti protegga col suo infinito abbraccio,
      mostrando ai tuoi occhi quel mare luccicante,
      chiaro, pieno di beltà e di sole.
      Composta mercoledì 10 dicembre 2014
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        Scritta da: Giovanni Battista Quinto

        Donna oltraggiata

        Il tempo s'è fermato;
        ed io vivo respirando profondamente l'eterna Luce
        che mi proietta in un bel sogno,
        cara mamma.
        Il mondo qui è colorato
        dall'amor che scalda il cuore...
        Amore vero abbraccia il pensiero
        alimentando la mia nuova esistenza
        di fiori mai visti e di suoni meravigliosi...
        mai uditi prima.
        Sento vibrare nell'aria l'affetto e la dolcezza
        del buon Dio...
        che mi accompagna, mi accarezza,
        mi tiene fra le sue braccia poderose ed infinite;
        come infinito è il suo bene per noi.
        Adesso sono felice;
        nel regno dell'eterno splendore.
        Qui nessuno mai potrà più tormentare
        la mia fragile sensibilità.
        Nessuna lacrima verserò per il dolore provocato
        da chi amore non conobbe;
        da chi tanto m'ha odiata e che fin troppo io ho amato.
        Addio mamma mia dolce,
        non temere, sarò felice.
        Addio mamma adorata,
        vivrò nell'immensità del mare,
        nella spiaggia dorata,
        nel caldo tramonto,
        nel verde che abbaglia
        e che genera speranza:
        speranza per tutte le donne violate,
        oltraggiate, violentate.
        In te vivrò e mai t'abbandonerò.
        Composta venerdì 25 novembre 2016
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          Scritta da: Giovanni Battista Quinto

          L'amico vero

          Ho cento amici,
          ma me sento solo.
          Ho cinquanta amici
          e so' sempre solo;
          se ne vanno altri tre
          e solo me sento:<<più de te>>!
          arrivo ar numero trenta, macchè:
          la solitudine me spaventa!
          e poi ventinove, ventotto, ventisette;
          tutti quanti furon barzellette.
          Fino a quanno uno solo ne trovai,
          ma tanto caro e tanto bono: <<lui me tolse da li guai>>
          L'amico vero te stima troppo ed è sincero...
          L'amico vero nun te lassa nel mistero...
          L'amico vero te dà la mano 'ner bisogno...
          L'amico vero all'infinito sarà: <<soltanto 'n sogno>>
          Composta martedì 24 novembre 2015
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            Scritta da: Giovanni Battista Quinto

            Oltre la vita ci sei tu

            S'affollano nel cuore mio
            ricordi ed emozioni,
            pensieri e dolci sogni,
            carezze e delusioni;
            e tutto ciò
            genera lacrima innocente
            che cade lievemente su te.
            Vedo una stella brillar
            tra le stelle più belle,
            nel terso cielo notturno,
            e comprendo ancor più
            il mistero sottile che avvolge le cose.
            Soffrirò,
            piangerò,
            sorriderò,
            percorrerò i nostri luoghi
            o mi recherò in quelli più impensabili e sconosciuti,
            ma tu,
            dolce mamma,
            sarai per sempre con me,
            ovunque io andrò;
            finché io vivrò:
            oltre la vita,
            oltre il tempo,
            oltre il tormento,
            oltre ogni legame;
            perché il legame
            tra una madre ed una figlia
            va oltre l'orizzonte,
            nutrendosi di amore.
            Composta domenica 13 novembre 2016
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              Scritta da: Giovanni Battista Quinto
              Ho veduto il dolce volto in una lacrima d'amore,
              traboccante d'armonia; luccicante più del sole.
              Ho apprezzato "la parola" riascoltandola in un sogno;
              e di te mi son fidato realizzando il mio bisogno.
              Ero inerme nel deserto della vita,
              ora vivo nella pace, nonostante la salita.
              Son caduto nell'inganno del peccato,
              ma la mano tua divina m'ha salvato;
              ed io corro nuovamente... e più veloce
              sul sentiero che conduce alla croce;
              quella croce che ci vide indifferenti,
              fra sorrisi, ipocrisia e turbamenti.
              Ora è tempo di tifare per l'amore!
              Di far scendere Gesù dalla croce.
              Composta domenica 4 ottobre 2015
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                Scritta da: Giovanni Battista Quinto

                La strage turca

                Nel fragile mondo,
                in cui risiede il mio cuore,
                continuo a peccare...
                scivolando nel buio,
                nell'abisso del mare!
                goccia impotente che nulla potrà,
                se non alterare la mente confusa;
                delusa da gesta che non rendono grazia
                a chi anela un sorriso,
                ritrovandosi invece
                un "ceffone" sul viso.

                Oh!
                assurda,
                abietta azione.

                Vanno lenti i passi miei
                proseguendo stancamente
                in quell'odio disarmante
                sempre pronto ad accecare...
                l'uomo misero ed imperfetto;
                uomo accorto nel cercare
                ciò che mai potrà trovare
                "nei bisogni materiali,
                nel guadagno che lo assilla,
                nella guerra che lo uccide";
                ignorando il vero senso,
                sentimento terso e puro
                di virtù così verace
                che procura gioia e pace.

                Quella pace ch'io vorrei:

                per me stesso, per i miei;
                per il mondo consumato,
                per il mondo oltraggiato,
                per quel figlio denigrato,
                maltrattato, biasimato...
                dalla stolta società...

                ... che alimenta la violenza,
                senza un briciolo di clemenza.
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                  Scritta da: Giovanni Battista Quinto

                  Lettera di una figlia alla madre

                  Vidi i tuoi occhi volare nel mondo,
                  carezzare la luce,
                  incrociare il tramonto;
                  e il dolce sorriso raggiungere il sole,
                  riflesso che incanta,
                  che lascia a noi tutti esempio di forza,
                  di buona creanza; d'eleganza e virtù.
                  Ecco che in cuor s'infiammò l'utopia,
                  cosa ne sarà della vita mia?
                  Mi resta il ricordo: dà forza al pensiero;
                  mi chiudo in silenzio e vivo di te.
                  Vivo per te che donasti la vita,
                  il senso del bello,
                  percezione di calma,
                  d'umiltà infinita.
                  Ora ti ammiro nel giorno autunnale
                  e scorgo il sorriso,
                  il volto cordiale.
                  Mi manchi mammina; mi manca il tuo affetto,
                  mi sento da sola,
                  non posso toccarti e stringerti al petto,
                  non riesco a pensare che te ne sia andata,
                  lasciando la valle che offusca il pensiero,
                  rendendolo inerme fino allo spasimo.
                  Mi lasci da sola perché ti han rubata.
                  E al cielo ora guardo,
                  per inviarti un saluto.
                  Alzo la mano, vedo un bel sole,
                  si tuffa nel mare e luccica in cuore,
                  brilla il sorriso, brilla il tuo volto, avverto l'abbraccio,
                  bacio la mamma, vorrei non finisse, ma or devo andare,
                  ti porto con me, tra il cielo ed il mare.
                  Addio mamma.
                  Composta martedì 4 ottobre 2016
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