Poesie inserite da FRANCESCO PASSERETTI

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Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

IL sentiero

Le gialle lingue
ondeggiano all'aria
e gli acri fumi
chiudon le gole.

Lo schioppettio
E lo sfavillar del legno
richiama lo sparviero
E il cinquettar del passero.

Dell'alito del vento... il soffio
ch'ogni momento bramo
E... che mai le nude foglie mosse;
chino alle fronde il ramo
che la corteccia antica scosse.

S'ode nel tempo il canto
del servo e condottiero;
S'ode il lamento santo
che sgrana e urla al sentiero.

Nascosto all'ombreggiar del castagno
appoggiato sul costone
M'appari... dai fianchi snelli
mio soffice paesino d'arte antica...
ma rigonfio di caldi E teneri umori.

Innanzi a me il mio passo
sembra indurre la mia mente
A vagheggiar...
nell'assolate scintiforme.

Lento il sentiero
al paese m'avvicina;
E un fraticello...
dall'invecchiato e prensile cordone,
S'accosta all'uscio della chiesa.

Intorno agli alati
"rintocca" la campana
E la visione...
nella mia mente s'allontana!
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    Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

    Vorrei che sia

    Fiori di sabbia
    esplosi dalle dune,
    ch'ogni granello il sol
    imbrilla E incanta.

    Fiori di roccia
    E di cristallo
    che tra le gole
    il gelido manto
    nasconde al vigile occhio
    del cacciante.

    Fiori ancestrali
    che tra le turbe della mente
    fecondano E plasmano
    L'onda del pensiero.

    Fiori D'amore
    che tra le righe
    del copione della vita
    sbocciaste un giorno
    senza più appassir nei sentimenti.

    Ed io ti penso!
    Bramando nella mente
    un sol tuo gesto,
    una parola, uno sguardo, un tuo sorriso,
    che mi riporti nell'anima
    E nel cuore
    quel tenero E languido tormento
    he ha un sol nome... "sentimento"
    che riconobbi...
    tra tutti I fiori del creato
    in una margherita dai petali D'argento !!
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      Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

      L'ombra del maligno

      Cari fratelli miei
      che sconosciuti A me foste
      fino al giorno in vui
      il seme del demonio
      interruppe le vostre vite.

      Piangere vorrei
      sulle sacre E bianche ossa
      E cingere vorrei
      in un caldissimo abbraccio
      le vostre radiose anime.

      Il sangue benedetto della terra
      dal quale nasceste
      ... È lo stesso mio sangue !!
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        Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

        Per sempre

        Il freddo abbraccio dell'inverno
        avvolge le mie ossa,
        ed il gelo opacizza E trita
        I miei pensieri residui.

        Dio sa se vorrei
        che presto ritorni primavera...
        A far sguazzar la mente
        in una giungla di fiori
        emanante un tiepido torpore profumato!

        Se cercassi di pensarti,
        il calore dei tuoi ricordi
        si esaurirebbe...
        E mai ciò farei
        se volontà tua
        questo non fosse.

        E poi il cuore! Il mio cuore!!
        Non potrei mai rischiar,
        in questo gelido inverno,
        di farlo raffreddare,
        senza il calore che mi dai
        nel pensarti.

        Per questo, amore mio,
        sarai sempre in me.

        Aspettando che ritorni primavera,
        E poi un'altra primavera...
        ed ancora un'altra primavera...
        fino alla fine
        delle mie primavere!
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          Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

          IL frutteto

          Disturba la quiete... la brezza
          E i gruppi di fiori bianchi d'ulivo
          avvisano il viandante
          di salutare... il sacro al passo.

          Le serpi di bacco
          arrancano sui fili
          mostrando lo splendore
          degli infanti grappoli d'uva.

          Sopra il gazebo
          il sinuoso fico
          mostra innanzi a se...
          il palmo delle foglie,

          E sembran tante mani, che...
          rivolte al cielo
          ne chiedono e ne assorbono l'essenza.

          Nel roseto
          pungon le spine acerbe, e...
          S'aprono i varchi,
          A sentinelle dei boccioli,
          tra le più "belle del reame".

          Già... tutt'intorno
          sembra d'udir alle narici
          I profumi del "nettare di frutta"
          che mille rami protesi al vento
          aspettando il fiore... spruzzano nell'aria.

          Nostalgico il mio cuore
          assorbe l'aleatorio succo
          di spremiture di profumate essenze
          che "goccia" a "goccia"...
          distilla la mia mente!
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            Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

            L'innocenza spezzata

            Frontali di marmo
            cotti dal sole
            che nel putrido interno,
            freschi mantengono,
            I leggiadri spiriti
            delle pure essenze
            E i loro gemiti di pietra.

            Tra il plumbeo cielo d'aprile
            compaiono I bimbi
            degli ultimi massacri
            del nero re...
            degli inferi fecondo.

            Ritornano I fantasmi del passato
            A tener, dolce E amara compagnia
            ai cuori sensibili del mondo...

            treccine e fiocchetti
            tra I capelli d'oro
            dolci e delicati occhi cristallini,
            vellutate e rosee le labbra,
            frutti di un'infanzia ancora acerba.

            Ignari... sorpresi... trucidati
            dalla bestialità
            dei demoni del male.

            Torbide menti
            anime nere,
            che davanti ai volti sgomenti
            massacrate con gioia E con piacere.

            Sempre avrete
            davanti ai vostri occhi,
            gli sguardi vitrei
            dell'innocenza pura.

            Sempre abortirete... con dolore
            le nere ombre...
            tra le fiamme dell'inferno.

            S'ode il festar
            E le ridenti grida
            tra i felici girotondi...
            E l'ondeggiar dei cavallucci
            di una giostra.

            Poi... più nulla!
            Tutto implode
            nel nero pozzo del dolore,
            che chiude la mente E rattrappisce il cuore.

            Gli stessi sguardi sorridenti
            ora tristi fan cadere... acide gocce di pianto
            sui maligni eroi
            di turpi olocausti
            neri... feroci... sanguigni E nefasti!

            Il singhiozzar
            delle anime innocenti
            concede il perdono umano
            A chi...
            mai giustizia divina
            concederà
            L'assoluzione eterna.

            Le gocce di pianto
            che cadono dal cielo
            si trasmutano
            in scintillanti lucciole d'argento
            ed a terra...
            sospinte dal tenue lamento del vento
            purificano i bianchi sepolcri
            infiorati di ghirlande di petali di rose!
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              Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI

              A Barbara

              Mai fu così forte
              per donna un sentimento
              che possente s'è insediato
              nel mio cuore... gonfio D'amore.

              Vellutati I tuoi capelli neri
              fluenti cingon le tue spalle
              in una morbida
              E palpabile armonia.

              Ed essi intorno...
              in cornice A modellar
              un delicato volto
              che un celestiale artista
              racchiuso nei mei sogni
              ne fece perfezione di beltà E colori.

              Due grandi perle D'opale
              brillan tra il ritmico andare
              di due sinuose E delicate ciglia.

              Assaporo tutto di te
              in un'estasiante silenzio
              tra un'eterea, dolce sensazione
              di mistica spiritualità.

              Ti penso continuamente... intensamente
              E nel pensarti vorrei averti accanto
              E il sangue, come un fiume in piena,
              mi scorre vorticosamente nelle vene
              per poi tuffarsi nel lago del mio cuore
              che, contro il tempo
              scandisce I ritmi del mio amore.

              Come vivida luce di fulgor di stella
              sei entrata in me
              svegliando con violenza
              I miei intorpiditi e dormienti sentimenti;
              ed allora, tesoro mio
              son divenuto, inconsciamente
              la tua preda
              E prima di rendermene conto
              sei riuscita a catturare
              la mia anima e il mio cuore.

              Mai prima d'ora m'era accaduto
              che nello scriver per una donna
              comandasse il cuore alla mia mano
              tutto ciò solo per dirti...
              L'ultima e unica cosa...
              Barbara ti amo!
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