Scritta da: Sardopatico

Valeria

La nuova primavera che ti si presentava,
schiarendo tempi e luoghi, al mondo t'invitava
lasciandoti intuire quanto ti circondava

e tu con molto garbo e senza alcuna fretta
nascevi il giorno dopo, con gran naturalezza,
donando l'impressione d'avere già capito ...

ti presentavi a tutti con istintivo fare
senza rumoreggiare, senza pretesa alcuna,
soltanto con l'ardire di chi si vuole imporre

lasciando intravvedere carattere e fierezza
che ti saranno amici sempre cuciti addosso
e t'accompagneranno nel viaggio della vita

in ogni dove e come faranno da cornice
a scelte misurate che spero, spero tanto
ti si presenteranno quando con la ragione

deciderai da sola su quanto è giusto fare
non devi trascurare e mai lasciare ad altri
quanto d'appartenenza sarà soltanto tuo.

Per tutti benvenuta sarai la prediletta
e in ogni circostanza potrai trovare appoggi
sostegni e grandi sponde per tutti i tuoi programmi,

... progetti, e grandi idee
che andranno realizzati senza pensare ai costi
col semplice obiettivo di avere un solo scopo

nel credere assoluto che quanto tu vorrai
sarà per noi motivo d'impegno prolungato ...
e senza avere fretta ... tenendoci per mano

poterci incamminare in storie senza fine
capaci di donare a chi non ha confine
senso di appartenenza ... nel compiere ogni azione.
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    Scritta da: Sardopatico

    Sardopatico

    Sophia Sophia Sophia
    da dove sei venuta e come ti chiamavi?
    Lo sguardo tuo smarrito invano ricercava
    aiuto tra la gente che invece t'ignorava

    finche non chiesi a Sara
    di accoglierti tra noi e tu salisti a bordo
    e ti accucciasti al fianco scegliendomi tra tutti
    e dando un taglio netto a tutto il tuo passato.

    Il nome di Sophia
    fu un immediato vanto, un riconoscimento
    spontaneo ed adeguato al fine portamento
    che univa alla noblesse un bel temperamento

    facemmo il viaggio insieme
    diretti a villa Free dove t'impossessasti
    di molti spazi nuovi per ribadire ancora
    la tua vera missione che dedicasti a me.

    Da quel momento in poi
    scegliesti senza sforzo di fare la mia ombra
    in tutte le vicende, il giorno e anche la notte
    e senza mai lasciarmi eri riconoscente

    per l'ospitalità
    che ti veniva data, per la condivisione
    con gli altri della casa di quelli spazi verdi
    sicuramente nuovi e subito graditi.

    Trascorsi i primi giorni
    si pose una questione fu crisi "esistenziale"
    la grande dedizione che tu mi riservavi
    metteva in discussione il ruolo mio col tuo.

    Che inutile questione:
    "hai più diritti tu oppure ne ho più io"
    a noi poco c'importa se stiamo bene insieme:
    "di spazio a villa Free ce n'è per tutti quanti"

    E se altri arriveranno
    saranno bene accetti nella comunità
    dove ogni componente, qualunque sia la razza,
    impone dignità vivendo nel rispetto di chi gli siede accanto.
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