Tante piccole case, appena si entra, la testa vien formandosi, un po' arruffata, tinteggiata di rosa nelle guance, un po' di ombretto verde, i capelli sono grigi. Via via il corpo si flette dirigendo le sue membra verso la discesa. L'ampiapiazza gli fa da cintura. Il suo cuore palpita attraverso il vecchio campanile. Le gambe scendono giù, quasi radici dell'antico borgo, stanche, memori di tanti ricordi. In fondo... i suoi piedi sono nudi. È strtano... Non ha le scarpe. Un po' di tenerezza mi prende per quei vecchi piedi scalzi. Le scarpe ormai consumate dai secoli sono rotte, al loro posto macerie, tegole cascanti, ostinatamente aggrappate alle pareti di case cadute. Ecco... mi piacerebbe regalare a qusto vecchio tenero corpo un paio di scarpe nuove.
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