Mi aggiro nella città, mi abbagliano ammiccanti insegne, m'inseguono nordici pupazzi, ma manca la certezza del Natale. Confusa mi fermo, mi scuoto e con volo di pensiero mi salvo. Imboccando i tornanti del tempo raggiungo il mio paesello arroccato su sicura roccia di fede. Nella notte santa m'inebria di pace nenia di zampogna. Vedo la mia gente stipata in luce di chiesa. Con forza di preghiera ne spingo la vetusta porta, si colmano le mie valli di sfiducia, appendo mia razionalità a stelle di meraviglia e, indossando mantelli di gratuità, Ti guardo mentre, Tu Bimbo, appari in statuina di cera. Ora tenero riposi nella culla del mio cuore quale Signore di mia vita. E ritrovo il mio Natale!
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