Sulla stella della solitudine ogni tanto atterra il spirito libero di ogni poeta. Anch'io mi ritrovo qui abbandonata dalla mia forza, con le spalle al muro, rannicchiata, piccola e sola. Succede, che non credo più, mi prende la paura, sparisce senza lasciar traccia la mia infantile allegria. Sogni colorati, sorrisi vivi, obiettivi appaiono da qui irraggiungibili illusioni e tutte le delusioni dolorose, ma superate pesano ancora tonnellate sulle mie spalle. L'inesauribile bisogno d'amore, il bisogno continuo delle conferme e del calore adesso sono un tormento, quasi un dolore. I dubbi stringono da ogni lato il cuore. Ogni tanto temo anche la spensierata felicità, che mi regala la mia esagerata sensibilità, che è rimasta intatta tutto il tempo nell'anima, ma è spesso in conflitto con il mondo, e non da tregua. Siamo strani con i nostri spiriti liberi, noi poeti, ci nutriamo da alti e bassi, da ogni tipo d'emozioni, tanto incompresi, malintesi, quanto indifesi. Ci tratteniamo un attimo sulla stella della solitudine per poi sbocciare le ali e ripartire, viviamo per amare, viviamo per farci male, e dopo la caduta da un volo alto e veloce ritroviamo la vita tra le righe e tra le parole.
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