Io che guardo da anni nelle vite di altri, che cerco di percepire il percorso migliore o più affine negli occhi o nel sentire, io che forse non ho mai chiesto niente ma che inconsapevole cercavo il tutto senza sapere cosa fosse, senza una strada che fosse alberata, senza una luce che non fosse immaginaria e senza che quella reale non si affievolisse dopo un arrampicarsi di umido muro, e io con mille persone dalle cento domande, punti interrogativi esigenti senza espressioni senza permettere un respiro diverso, io forse sola o forse accompagnata da piume antiche a volte evanescenti a volte rumorose, io tra i miei sorrisi dedicati e tra il ridere cercato e voluto per forza, io... che nemmeno uno specchio lucido sapeva riportare la fedele immagine, e sempre io, quella di fiori e api quella che ama la pioggia e che nasconde e tiene stretto il mare e un falco e l'uomo che ama, quella che ha combattuto con se stessa e che sfinita ha finalmente chiesto e voluto la vita, la mia!
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