Cos'è questo passeggio di ricordi or protendersi di corimbi or siepe spinosa che seguo oltre il cavedio dei giorni perduti. Fui dunque, vissi, respirai vidi le stelle e il mare sentii fluire i giorni, le notti ebbi regolare appetito d'amore incontrai lussureggianti speranze mi adescò moinosa l'illusione? Fu appena un giro di stagioni. Flutto di folgori e di inverni di sole di sbocci e di fiori di gioie e di dolori e tutto mi attirò nel suo vortice. Marpiona, quella che si disse vita, sorridente cianciosa mi sedusse mi ingannò con tinteggiate promesse che bugiarda fatale mai mantenne, nella culla del domani dondolai rosei sogni neonati mai poi nessuno sopravvisse a prime soavi carezze. Oh consueto falotico mutarsi di noi camminanti senza meta traino di incatenati bipedi con ali di cera dietro il polveroso carro del tempo! Troppo tardi riconosciamo come vero ciò che ci tocca e all'erba secca inutili sono altri scrosci di pioggia.
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