C'è ancora quella strada ch'è sempre nuova all'occhio estraneo e al cuore che non percepisce quel monotono strazio. Quante e quante volte percorresti quattro volte al giorno quella strada consumata e là lasciavi di volta in volta la tua vita. Nel lavoro trovavi la battaglia perenne dell'operaio che si ribella per la conoscenza di una vita nuova migliore nella fatica. Ma la macchina ancora nemica dell'uomo aiutata dall'ambiente insano carpì la tua vita straziando il tuo corpo. A te fin dai giorni giovani rinnovai la mia lotta cercando la sicurezza la dignità, la fratellanza che tu volevi nel lavoro e nella vita che più non è.
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