Concepita su fiori di loto tra stese di spine sempreverdi, ha inizio stagione di prove: esco dal frutto maturo e parto verso l'acerbo ignoto. Sconfitte e vittorie nell'anima mia, or ruvida or tenera. Col sorriso ancora infante riverso pianti in brocche di speranza, sovente riaffiora la paura e se ne va sfamando l'ingorda bocca del destino, che attende spalancata al varco. Sul palco delle ingiustizie io sfoggio un inchino, come comparsa all'atto finale mi improvviso destriero e in sella a speranze cavalco conquiste, discendo il sipario scansando il dolore.
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