Sciacalli pavidi e codardi sempre in fuga dal vero ultimo sull'agorà si sono azzuffati discutendo di vita e di morte Come poco si vede chiaro ciò che è nitido nel vago! Tu da anni già non eri oscurato era ogni splendore cadavere di vitali tripudi incosciente giacevi nella fossa di sogni e speranze mai nati eppur nulla ti mancava perché tutto vi è nel nulla sentii dire dall'ombra presente di una presenza passata. All'albero della vita sradicato dal terreno della coscienza cannula di linfa o innesto non può dare frutti e foglie a nulla più gli vale pioggia sole o batter di luce sui rami. Oh povero essere pur passato sei per il mondo, di te vissuta tra miliardi di viventi ho conosciuto appena il nome così ancor triste oggi da udire se eco tristevole ritorna dalla scia del tuo precoce sparire.
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