M'è capitato un tempo di brancolare in una terra nera che la mia ingenuità ha confuso col cuore. Ho visto ponti cadere e mani afferrarsi alle funi a cercar disperata salvezza. È giunto un uomo, un passante. Ha baciato il mio sguardo come il mare bacia il sole al suo morire. Ha teso le sue mani alle mie mani che tremavano come quelle di un cieco che cade nel vuoto. Ha calmato i miei affanni quell'uomo, e le gocce di sudore che infinite sui miei occhi mi impedivano di scorgere l'infinito amore. La paura m'ha assalito e incredulo di tanta bellezza ho cercato di fuggire da me. Ma non si sfugge all'anima tua una volta che l'hai vista in volto. Non si può dimenticare un cuore che solo le tue labbra hanno aperto. E così sono tornato ancora più impaurito, ancora più forte. Forte dell'amore che necessitavo, impaurito dall'amore che donavo. Ho pianto lacrime senza fine. Lacrime buone che han ridonato ai miei occhi la vista. Ed ho finalmente veduto gli occhi di quell'uomo e con essi, il mare ch'egli porta dentro. Ho nuotato fino all'orizzonte, ho baciato il suo profondo e mi sono sentito finalmente vivo.
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