Che ragione c'è di guardare ancora il cielo il mare e le stelle di correre dietro restie illusioni e attizzare altro fuoco nel cuore. Si sbriciola e si accorcia la vita forse domani sarà tutto compiuto e non gireremo più intorno al nulla smidollato è già ogni desiderio rasa al suolo la speranza e niente e niente più voglio della schiuma che si è dissolta. Mi resta sì il respiro in salita il ricordo di qualche imbarco sull'arenata goletta dell'avvenire la conoscenza acuta della realtà da cui fui sorpreso e sconfitto quando una scintilla mi illuminò e l'animo in salute ammalò dell'incurabile morbo di vivere. Possiamo appena solo narrare deglutire davanti a blindate vetrine di sogni luccicanti, pensare di vedere e sentire ciò che da tanto non ci appartiene: giovinezza e amore. Che accade di visibile conforto oltre lo sgocciolio del tempo e il tedio del prima e del dopo il venir del vuoto compimento senza aver visto mai il pieno! Passano di gitto figure di seta sorrisi e fili di luce nello sguardo anteriore di me che ieri fui la sera spenti toni poi effonde l'arpa muta tra le grate della cella buia in cui sconto la mia condanna bramando condono di giorni futuri. Oh il sole irraggiunto... irraggiungibile che conserva il suo oro sorridente!
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