Ora... che mangiavo pane e silenzio l'angoscia è di nuovo tornata; un brivido al suono del campanello è arrivato l'inganno... Esseri inquieti assetati d'orgoglio infieriscono di nuovo sulla piaga...
Silenzio è il mio motto: ma l'onta subita si affaccia di nuovo e l'inganno operoso dell'intrigo più nero abbevera l'egoismo.
Infinita la sete di finto buonismo apparire mai essere, solo maschere disgustose.
Ora che mangiavo pane e silenzio torna il gioco della fame più nera, dove perde l'amore e vince lo squallore.
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