Seduto sulla riva guardo con tristezza lo scorrere del grande fiume risalgo con la mente la corrente e aiutato da vecchi racconti ripenso a quando era possente intrepido invadente facendo beffe ad argini alzati come mura ricordo esondazioni la paura
Ora le rive sono artificiali e lo scorrere del grande fiume contro i cubi di cemento rilascia note tristi come un lamento e le gocce di rimbalzo credo siano il suo pianto
È vero questo grande fiume ha trascinato nel suo corso molte vite e se ne è appropriato ma non ha mai chiesto niente è l'uomo che l'ha sfidato
Per colpa nostra le poche volte che ancora salta giù dal letto arriva a ricoprir le case fino al tetto
Ma noi non ci pensiamo non lo ascoltiamo non ne sentiamo il flusso e questo gran regalo di natura sta diventando un lusso
Pensare che la portiamo dentro... in noi saremo spenti se non ci fosse lei ma continuiamo a non apprezzarla e dir che il mondo intero ne parla
Sappiamo e siamo bravi a trarne godimento nelle giornate estive per rinfrescarci in un caldo momento
Godere... quando non vediamo l'ora di poterla bere
Intanto continuiamo ad annaffiare il prato verde e lei ci guarda e ci saluta si perde e nonostante tutto ci sentiamo puri e i fiumi sono sempre più asciutti scuri
Seduto sulla riva del grande fiume immagino le barche di vecchi pescatori che tornano alla rive ricolme di pescato che il fiume regalava come suoi tesori
Ora quei pescatori non ci sono più restano le frasi tramandate riflesse come immagini da vecchi specchi
Come vorrei che i nostri figli vedessero ancora lo scorrere del grande fiume e non sfogliarlo tra le pagine di libri vecchi.
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