Camminare sopra un arcobaleno, nei ritagli nel cielo in un angolo nell'immenso celeste e navigare a vista, godendo di vertigini e di altezze. Librarsi leggero e sfarsi nei versi, diventando noi stessi poesia, Lasciarsi prendere da intrigo e magia, non sentirsi di carne, muoversi informi e insinuanti come il fumo o il vapore, assecondando il vento che spinge ad altezze diverse. Fra le stelle che sanno fin troppo di vizi e delle cose terrene perché anche il più alto o più dritto fra gli uomini giusti appare un po' zoppo, davanti alla purezza del loro splendore.
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