Ed eccomi qui... in questa sera di domenica, noiosa, morta, quasi priva di vita. Eccomi qui a fare probabilmente quello che non dovrei fare, pensare. La mia mente si perde quasi come tra le braccia di Morfeo, che mi trascina in un immaginario onirico pieno di aneliti e utopie. Di false speranze e finzione. Di qualcosa di assolutamente immanente che ai nostri occhi si mostra trascendente. Qualcosa di finto, di sperato ma irrealizzabile, che ci porta a credere che tutto sia possibile ma è solo una convinzione, falsa, quasi come il mondo che abbiamo attorno. Già, questo mondo, cosa tra ciò che ci circonda è vero e cosa porta una maschera di cera pronta a sciogliersi nel momento di calore più intenso per scoprire la sua vera natura? Ecco cosa pensavo... adesso mi fermo, e torno sul mio letto a dialogare con la notte, sicuramente vera, sicuramente scura... il cielo notturno è la transizione tra ciò che penso e il vero. Un cielo nero che però è pieno di stelle, di luce, ma per quante stelle ci siano la maggior parte di ciò che vediamo è nera, scura, ignota, sinonimo di impotenza. Quell'impotenza che è il limite di tutti noi. Quella che ci rende vulnerabili... o semplicemente... umani.
davvero profonda...
sento il sintomo di impotenza dei miei pensieri, nell'evitarli prudentemente o dell'accettarli vertiginosamente...
penso sia umano soffrire di ricordi, di amori, si sofferenze...e divino il cercare di non pensarci.
quindi, accontentandoci di essere semplicemente umani accontentiamoci di parlare a noi stessi, di parlare al nostro io e perchè no di liberarci...
scusami se ne approfitto per chiederti una cosa. sono nuova, ho inserito una mia poesia e volevo sapere quanto tempo passa per valutarla perchè ancora non la mettono...grazie
e ancora complimenti per la bellissima poesia
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