Ti penso sottovoce per non farmi sentire dal tempo che ti porterebbe via da me, ti penso e i pensieri pesano come macigni che tremano, si staccano e crollano in un fracasso di suoni e fratture, ti penso e l'aria sa di te, del tuo profumo, lo sento, sei vicina. Ti penso e anche la luna sembra somigliarti, le stelle sono candele che ho acceso una ad una per guardarle e sapere che anche tu le guardi, ti penso e nient'altro voglio pensare. Rinchiudo spasmi di dolore in un sorso di wisky ed una fumata di sigaro, e punge dentro come il freddo questa sfinge di diamante chiamata cuore che cola dolore e urla il tuo nome.
Bellissima e struggente, le emozioni prendono forma e consistenza, mentre leggo,diventano persino materia, persino fisiche da sentire addosso. E il senso dell'Assenza,atroce, compagno, urlante...un'Assenza dall'eco infinita, che come cerchi che si espandono ingoia spazi, parole, alberi, ore....sì, persino il tempo ha un'altra dimensione..
Complimenti Don Juan, magnifiche parole
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