Ora, mi trovo tra le pagine di un libro un po' sgualcito. Avevo aspettato tutta l'estate, nessuno si era accorto di me: eppure, ero un bel fiore, selvatico, ma con tanti colori ed un profumo di brezza marina. Un giorno, pieno di sole una bimba, saltellando sul prato, cadde ed il suo visino si poggiò su di me, volevo proteggerla, mentre una lacrima bagnò i miei petali un po' appassiti. Aprì gli occhi e mi colse e aspirò tutto il profumo che, ancora, riuscivo ad emettere. La bambina è cresciuta, bellissima, ed io sono sempre con lei, come segnalibro del suo diario di adolescente. La notte, mentre Laura dorme (questo era il suo nome) A fatica, con un po' di vergogna... Leggo i suoi pensieri, le aspirazioni, le delusioni. Vorrei aiutarla e cerco di emettere l'ultimo alito di profumo per ricordarle quando, spensierata e felice, correva su quel prato, tanto tempo fa, per quella lacrima che è rimasta nelle mie foglie appassite, in quel diario, che accompagnerà la sua vita... ed anche la mia!
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