Scavo dentro a mani nude, strappo radici che sono andate troppo giù, e tolgo sassi che tagliano come lame, ma non ho il coraggio di buttarli perché quei sassi sono parte di me, e li ricopro di nuovo, e riscavo di nuovo per poterli anche solo guardare, così ogni notte, così ogni giorno. Li nascondo al mondo, e a quella parte orgogliosa di me che fa a pugni col cuore. Quei sassi mi uccidono, e mi tengono in vita, mi fanno respirare e mi strozzano, quei sassi profumano di lei. Affondo le narici negli odori che mi ha lasciato, ma anche quelli ora stanno volando via, con la stessa leggerezza del vento che ha portato via lei. Stringe un nodo in gola ogni respiro maledetto che ho afferrato da quando non ho più lei, e in petto corre a vuoto il cuore ora che ho perso la bussola. Risuona stanco l'eco di quell'amore tra le pagine di un quaderno sbiadito, e le righe di una lettera datata, ed io lentamente scivolo via dalla mia vita, senza batter ciglio o porre freni, nell'attesa di un profumo nuovo, che mi aiuti a cancellare le tracce di quello che un tempo chiamavo "amore" ed ora non so più cos'era.
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