Riaffiora a volte giovinezza un po' sbandata, ne porto dentro i segni come righe sull'asfalto dopo brusca frenata, non son mai stato un fante ne un'arcière ma... ero un'abile moschettiere, quand'ero per la strada sapevo usar la spada con la lucidità di folle burattino scaldavo con la fiamma il cucchiaino, senza pensarci troppo accompagnato da frenetica impazienza scioglievo l'eroina con magica sapienza, mettendo via problemi pene sparavo tutto quanto nelle vene, un attimo soltanto e poi il primo spasmo, non esisteva altro, meglio di qualsiasi orgasmo. Inconsapevole del cinico potere fratello delle differenze, il prezzo da pagare le assurde conseguenze delle amicizie false le prepotenze, d'ipocrisie già innate falsificando firme nel libro delle assenze di amori e sogni chiusi in un cassetto, sfuggenti sguardi in odor di sala d'aspetto. Amori fatti in fretta amori calcolati, tenendo le siringhe pronte ai lati troppe le volte che son rimasto solo troppe volte sono inciampato prima di spiccare il volo. Ti guardi nello specchio e non ti vedi, non sai nemmeno in chi o a cosa credi, e gelide lenzuola coprivano a fatica i piedi, candele stanche di crear giochi di luce animavano le pareti spoglie, di sagome sottili. Mi sono visto molte volte in mezzo a quelle sagome sottili ero... come un burattino ingarbugliato nei miei fili. Poi ho incontrato te mia dolce amica, e con dolcezza mi hai tolto l'ago dalle dita, i raggi del tuo cuore hanno riacceso in me la gioia in uno splendido mattino ora è solo un ricordo il burattino, è stata dura è costata sofferenza, ma sono qui son vivo. Adesso è l'emozione la mia essenza.
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