Tendo le mani al giorno inizio a camminar con lui nelle le sue strade, e annoto nel taccuino della mente quel che accade. Dune di falsità rendono ardue le ricerche di contatto, occhi nel vuoto mi guardano come dire... questo è matto. Sogni sospesi nel deserto della fretta danno parvenze d'oasi ricercate, parole prestampate fuoriescono da sole come addomesticate, secchi cespugli d'emozione persa mi sfiorano donandomi tristezza, sabbia che porta il vento delle diversità crea muri a nascondere bellezza, miraggi di pazienza sconvolgono le menti indaffarate a costruir ricchezza, mentre nuvole di buone intenzioni si dissolvono squarciate da commercial saggezza. Con gli occhi semichiusi il giorno sta lasciandomi le mani ed io son stanco d'annotar nella mia mente quel che non accade più, di faticar per ritrovar negli occhi della gente un mare un cielo blu. Intanto notte fredda arriva a ricordare il gelo del deserto, deserto dato da contatti umani che non vanno a fondo. Pensar che ci legava e ci scaldava... un girotondo.
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