Sono il tuo albero, quello con cui da piccolo giocavi a nascondino, quello sotto cui hai detto per la prima volta ti amo. Sono il tuo albero, quello che ascoltava le vostre canzoni, gridate nelle voci di un adolescenza sognatrice e suonate nelle corde di una chitarra che porta il mio nome; le stesse canzoni che ora vuoi rubare all'Umanità, accecato dal potere del mio peggior prodotto, il denaro. Sono il tuo albero, quello che ti ha cresciuto con i suoi frutti di cui ora apprezzi solo il potere che ti possono dare brevettando ciò che non è tuo e distruggendo tutto ciò che è futile al mercato. Sono il tuo albero, quello che ti curò con le sue tenere foglie quando ti ammalasti; le stesse cure che ora vuoi negare ai tuoi fratelli solo perché non possono compiacere la tua avidità. Sono il tuo albero quello che a scuola ti ha dato le sue matite e la sua carta per disegnare le tue idee e il tuo sapere; le stesse idee e lo stesso sapere che ora vuoi legare per quelle cose che tu chiami affari. Sono il tuo albero e visto che oramai ci conosciamo da molto tempo mi permetto di insegnarti una cosa: ciò che ha un valore inestimabile non può avere mai un prezzo. Sono il tuo albero, e anche se continuerai ad umiliare le mie e le tue radici e ad uccidere i miei compagni quando potresti farne a meno, io fin quando sarò qui continuerò a regalarti la mia ombra e il mio calore chiedendoti in cambio solo la gioia del tuo respiro.
Ogni autore è come un albero ha continuo bisogno d'acqua, il "riconoscimento" inteso nel semplice citare la fonte gli rende quel poco, che gli permette di continuare a prodursi.
Complimenti per il meraviglioso pezzo, meritava d'essere diffuso.
Un ringraziamento di cuore a tutti per tutti i commenti che mi lasciate. Un grazie in particolare a Cleonice Parisi che ha voluto addirittura inserirla nella sua meravigliosa rubrica "La piccola voce". Noto con piacere tra l'altro che sul tuo sito è presente lo stendardo delle creative commons, vedo che la cultura libera sta iniziando a diffondersi finalmente!
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