Gli ubriachi e i poeti non sanno mentire l'uva o l'amore ne han sciacquato la sobrietà. Prima o poi riceverai queste parole, sono il testamento incompiuto di un filo d'erba che ha perso la notte del suo cielo. E anche se gli analisti lo negheranno lui non sarà più lo stesso; sorriderà, bacerà, suderà, forse amerà, ma steganografata nelle pagine della sua vita sarà la tua presenza. Scusami ho bisogno di sapere che esisto ancora in qualcosa di te, e vorrei più d'ogni altra cosa che non fosse solo dolore. Vorrei che fossi scaldato in ogni nota della tua vita dal calore di chi veramente ami. Vorrei che chi veramente ami faccia della tua vita il più bel capolavoro e che la terra possa sempre regalarti il sussulto che ti fa sentire vivo, e diverso. Così come diverse hai reso questa voce e queste mani che hanno ancora paura a dire che ti vogliono bene e se fregano del mondo e della mia ragione che mi chiedono di dimenticarti. Scriverò nuove pagine ma non rinnegherò mai i capitoli che le hanno precedute, non me lo chiedere, non te lo chiedere. E scusa anche l'estrema follia, che non si addice ad un mondo tanto immediato, ma spero ancora in te.
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