Margherita (a una lontana e bellissima "primavera")
Margherita Schegge di mine esplose pressi in una sfera: ci vedi chi legge libri e chi li stupra. Nei parchi antichi, tra colonne d'atenei nessuno ti mutilava sino in fondo. Chè se parlava di un corrisposto amore, tu, di ogni fiore, eri la più bella; ma se quel petalo dava fine ai sogni, solo una stella nell'ultima tua notte ti dava il suo conforto e poi morivi. Malata in cartocci colorati male servi per chi non gliene frega di dèmoni di angeli o che altro. Così, Margherita, dici dei tuoi vangeli di storie presunte inventate o vere, quando ti resto accanto tanto a lambirti il seno. Storie di chi per lei sognò la tua canzone: un giro di sole con chi non puoi incontrare e spiagge e antri senza mandorli d'aprile. Ma tu sei solamente Margherita, dolce e possente, fragile e puttana che nel vigore di quella stanza rossa spargi il tuo seme anelando zigoti di speranza.
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