Prima che su di un tronco o una pietra incidessi il tuo nome svanisti amore. A un'oscurante vertigine cedendo dall'alta sponda dei gigli del cuore nel fiume delle cose perdute scivolasti: in un lampo giù ti vidi annegare. Nell'attimo che pur ti afferrai vano fu stringere più forte le tue mani un tonfo, un annaspio: sparisti per sempre diminuito di te ritornai alla scialba vita. Se intrattengo talvolta il ricordo ritorna alle labbra il tuo nome al sonaglio dei tuoi passi invisibili echeggia un sibilo di angoscia nuda scorrono sull'immobilità attonita dei muri ombre di baci e di carezze illanguidisce e si sfa il cuore a gesti e desideri incompiuti. Si dilata nell'atrio di una dilagante pena un tempo che mai fu; sotto l'azzurro macigno di un bigio cielo senza senso rabbrividisce la mia pelle e ho voglia di lacrime e di morte. Finisse il viaggio e l'avventura fallita nell'ora che incorporea ritorni mi congiungerei al disgiunto sogno amore che separato in me ancor vivi. Incalzatemi pure tracimanti ricordi! Allagate la casa del mio cuore onde di struggimenti la sommergano: invecchiato, senza memoria, più solo, domani o in futuro, altro non mi ritrovi.
Commenti