Terre strappate con forza dall'acqua, prima paludi ora immense distese coltivate con grano straniero, legumi lattiferi, dolci tuberi e foglie essicabili, intervallate di tanto in tanto da condotte irriganti, stradine bianche, solitari alberi o piccoli boschetti, caseggiati antichi o strade nuove.
Terre che hanno dato alla luce e oscurato persone care che la mia fanciullezza hanno segnato ed istruito.
Dai primi passi qui fatti alle estate giocose, dai primi lavori ortolani ai lunghi giri... di strada in strada in groppa alla leona e con splendidi ed affascinanti racconti di tempi passati, di vite altrui, quasi come favole.
Storie di conti, baroni, di tenute, di vite passate, presenti e future, di persone sconosciute o conosciute, ma sempre di fatti veri, mai inventati.
All'ombra di questa maestosa pianta i cui dolci frutti assaporai in fanciullezza anno dopo anno, estate dopo estate, mi rendo conto che la vecchiaia non è solo umana, ma anche vegetale. Il tuo tronco infatti racconta tutta la tua vita vissuta, mentre i tuoi rami mostrano lentamente la tua sempre più acuta sofferenza.
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