Guardo le foglie secche, nell'autunno e nel vento: s'increspano e si confondono come le sentenze di Sibilla, odore di fumo e di pernod nei socchiusi caffè parigini, ove oblio e ricordo tristemente si danno il turno. E non è dato ai sogni donare quel soave zefiro di coscienze immutate.
Resta nel cuore, senza compagne smarrita, la speranza che non vede sé stessa.
Foglie nuove, seguite il volo ordinato dell'angelo, ballerina trasparente di seta bianca, brezza suggerita a bassa voce dal mare, mentre passeggia sulle punte e sull'arcobaleno; pastello nell'azzurro dei miei cieli più belli.
pasquino il fatto che a te questa poesia non abbia trasmesso nulla non implica che non sia ricca di emozioni o di significato.soffermati al quinto verso,poi all'ottavo e nono.Non dirmi che non riesci a cogliere un miscuglio di disperazione per ciò che non è più e speranza in ciò può essere.
c'è un sogno che vola negli ultimi versi.
non sono parole al vento.prima di dare giudizio cerchiamo di analizzare parola per parola e di darne il giusto peso.
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