Ho assaggiato il sorriso dei tuoi occhi, sconfinati in questo prato, gustando piano il sapore semplice, acre e dolce del fiore giallo di campo che tieni ancora stretto tra i tuoi denti. Ho poi risposto allo sguardo delle tue labbra, socchiuse a fissar le mie, respirando con timore un profumo, intenso e a me mortale, che pare bianco fiore d'oleandro per quanto m'abbia tolto ogni respiro. Chi sei, fiore di campo? E la tua linfa è dolce, o velenosa? Perché quello che più temo è d'essermi ormai ucciso poggiando la mia bocca su di te. E ancor di più m'uccide la consapevolezza che quant'ho fatto, io lo rifarei.
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