Attenta, oltre il vuoto che ti invade, questo cuore non veduto ascolta prima che sfinito salpi per l'eterno. È passata, come parte della nostra vita l'ora della tortura e delle acri parole or muto e spento è il cratere d'ira lontane son ceneri e fuliggini sgombro di lapilli l'orizzonte; al sicuro in questa tersa aria esci dal rifugio e torna al sole. Altro e nuovo tempo ti involi con altro passo ripulsino le vene un ineffabile t'afferri e ti regga. Non vedi le divenienti case di speranze che si stagliano oltre quel che scorgi che a tentati strappi ancora intatta è la trama e che alla pozza semivuota altra acqua vi giunge? Poche scintille di screzi non possono bruciare un ceppo; a qual fosti ritorna, amante mutata da altro sapere aspettami ti raggiungerò a tuo comando. Se un alato dal plume ingrigito si insacca in una rete e vi resta se stanco di volare sceglie dove morire non ti impaurire e accoglilo qualche cinguettio pur udirai. È questo voler essere con te in un angolo di luce il voto che ancor mi nasce nel petto se da pellegrino ti raggiungo e hai fede non rifiutarlo basta dibattersi tra il qui e là tra rinvenimenti di luce e tenebre d'orgoglio vivere di respiri di oscurità qual dèmoni incarnati. Di serenità avvampati in pace ritroveremo un aspetto con cui mostrarci al mondo non divisi, ma anima indivisa, che compie due destini. Non ucciderti né uccidermi nello stupore di amare troverà un premio il cuore prima dell'ultimo schianto qualcosa sosterrà due vite. Ognuno fa i suoi viaggi: chi per i paesi del mondo chi nel cuore di un altro solo i ciechi di natura possono non aver visto nulla.
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