Raccontami, di come tu guardi il mondo da lontano, di come vedi gli uomini fare all'amore e piangere per le loro emozioni.
Narrami, il cammino dell'anima, il cammino dell'anima mia, che muore e risorge come il giorno e la notte.
Accarezza, piano il mio viso, piccolo petalo di un giardino fiorito, e asciuga le lagrime di un uomo caduto nel vuoto di una fragile vita.
Accompagnami, nel sogno di un'esistenza infinita, come Virgilio nell'inferno divino, e non lasciare mai la mia mano affinché io cammini sicuro.
Ma, dopo tutte queste fatiche, riposati, amore mio, e lascia ora che io vada nell'unico posto dove tu non potrai venire.
Rallegrati, della tua vita e del tuo divenire, o dolce compagna di una passeggiata terrena, e non essere triste per il mio destino: il paradiso e l'inferno sono una cosa sola.
ciao, mi sono accorto di una tua poesia plagiata. questo è il link: http://solealto.leonardo.it/blog/mie_poesie/pag1/mie_poesie.html
Volevo solo dirtelo per correttezza!
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