Sangue piccione ubriaco al tramonto stanchezza seduce rovine d'Oscuri Antichi che preghiamo in giardini di lumi casa nel caos vicino ad orizzonti con pubblicità per un Regno il mare verde nero blu in dipinti cari a qualche sognatore poeta poi alle care colline i ricordi in rime che faranno la storia un giovane Lestat sopra la locandina di un vecchio teatro "scusi l'insistenza ma siamo angeli" recitano negli armadi i fantasmi prima di una mezzanotte d'ottobre pronta per un Sabba di streghe voliera d'astri nel piccolo palmo di un apprendista celeste
s'illumina nella dolce penombra la rosa dalla schiena nera sanguina ad occidente il crepuscolo un fiume di fuoco le nuvole in decomposizione avvide di piume inceneriscono raggi un lui pensa "lei esisterà morte dopo morte" non banale estinzione un Dio greco di ceramica fissa la bottiglia d'alcool con cui curare la noia la somma dei colori di una farfalla è pari all'istinto che un fiore ha del proprio profumo qualcosa decapita il sole e tutto diventa un inferno artificiale di luci di notte i filosofi s'appartano nel pensiero e vi restano per scomunicare la nuova morale sangue piccione ubriaco al tramonto la rosa dalla schiena nera - sboccia.
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