Or che a te fisso s'appiglia lo sguardo e altra luce in un alone mi avvolge lasciami godere il riverbero del giorno: consistenza inutile più non è la nostra gagliarda la vita più non si inclina di brividi e sospiri l'anima scintilla amore che dolce impeto mi trapassi. Nel grande vuoto del vivere che spalancasti ignara qualcosa in fondo ci teneva alla fine un mastice ha fatto presa se risgorgata gioia zampilla e si disvela fluisce e in spuma breve non si dilegua. Te lo incisi su una pietra come potei un lontano giorno che ti amavo ma tu smemorata lo scordasti come il sogno fatto nella notte di cui al mattino non si ha più traccia; lo avessi ricordato in un flash di memoria non ci saremmo avventati contro ma tutto è bene quel che finisce bene: altro è il tempo e rimediato ha il destino che ha ricucito a filo doppio le nostre vite. Minuto ricordino è l'affanno di rincorrerti che svanisce all'accorrere dei tuoi baci; oggi al ritmo dei passi del mio cuore batte il tuo tenendoci per mano quando passiamo per le vie.
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