Frusciano inattaccabili, gli albori iridescenti del ridersi addosso, d'ineffabil patire bollenti schegge, ch'addestrate fuoro, a comprimer il morbo del rivelarsi. C'è un rossore tangenziale d'anima, che all'abulia a connettersi anela, parole sepolte tra le labbra ha per daghe, che dallo scolorirsi velenoso di amicizie frantumate sono nutrite. Graffi di vino complice troneggiano, nelle anfore gementi di speranze dileguate, i pensieri cedono a guida di insulsi, sonnolenti birilli l'incedere scattante del comprimersi fantasmi di strade divora e umilia. Or è impervia scalata, ritrarsi dalla danza strisciante del maledirsi, basaltico inappagato anelito a carezze di gelida ma reale comprensione. Si cela per sempre la storia, sotto il ruvido ombrello, di un'affaticata zoppicante memoria,.
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