Il portavoce dell'Inconoscibile Madre perduta, non ci pensò poi più di tanto ad annunciare che il filo della tua vita di lì a poco sarebbe stato reciso. Il Tempo, dissolutore impietoso, in più circostanze e a voce alta tante volte ce lo aveva rammentato. E così, all'albeggiare di un oscuro senso Atropo, destata da un tuo gemito, affilate forbici brandite muta eseguì il suo ufficio! Imperterriti, sospinti dall'ineluttabile, scaraventato fu ognuno nel suo vortice: tu in quello dei morti, io in quello dei vivi. Dall'atro fondo, ove bocca sigillata non rilascia parole e un vello nero occhi immoti per sempre adombra, ora e sempre pur mi edifichi un appiglio perché lungimiranza io riguardi e da un tenue barlume scoccato altro respiro riacciuffi il cuore. Madre, tu non mi parli, non puoi eppure odo la tua lesa voce che dice: - Il peggio è passato, ora dormo di un sonno profondo, tranquillati nessuno potrà ricacciarmi indietro; ritrova la tua pace, non dirupare veglia sul lucignolo del ricordo: non si spenga! Alla sua luce ingigantito ancora luccicherà il mio affetto, io non ti ho lasciato: come potrei? Toccami, non vedi che accanto gia ti sono... Si madre! Altra e più alta gioia non mi potevi dare!
L'ho letta con il cuore sospeso e gli occhi spalancati..
Capisco benissimo il vissuto ,il nesso che mai tramonta
Spero che il poeta abbia proseguito alla luce dell'amore della sua mamma e il suo animo sia stato passato al crogiuolo e sia oro fino
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