T'avrei creduta sulla parola se solo mi avessi detto: - Non voglio che tu vada via! - È da inenarrabile tempo che, esiliato dal tuo cuore, di te più non ho cercato notizie. Nel vuoto che mi lasciasti come avrei potuto? Al di là dello squarcio raro di un ricordo, affiorò, di tanto in tanto, il periscopio della nostalgia per scrutare sull'orizzonte delle cose perdute una labile scia da te lasciata. Quante volte nel silenzio l'orecchio tesi all'eco del frangente della tua vita! Scancellata, in modo definitivo dal mio taccuino ogni antica annotazione che ti riguardasse, a chi chiedeva dove tu fossi, o se per doloroso rammentare correvo a te remota, io non seppi dire se oltre la fitta cortina dietro cui eri scomparsa probabilmente ancora ti aggiravi. Per affermare che tu sia di certo svanita non ho prove adeguate, in un impensato angolo del mondo, tu sarai! Talvolta avrai pensato al ragazzo con la motoretta che tremante arretrò al suo primo bacio, ti sarai chiesta se questo rinsecchito flabello di canna, agli assalti delle folate oggi ancora resista. Si, sono qui, risparmiato dal turbine, a vangare nella memoria le ignite zolle di un amore che apparso alato ratto fuggì privando le mie pupille di esistenziali guizzi di luce. Resati irreperibile quaggiù, nell'aldilà, in cui so che credi, forse ti rintraccerò nel mezzo di un folto nugolo di ombre, per riannodare un filo doppio da te, senza pietà reciso.
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