Nell'anticamera del cuore vuoto, immobile una vetusta signora silenziosa ho visto aspettare. Strano, è incomprensibile non ha fretta di entrare! Uno sbirciare dalla toppa di tanto in tanto, poi quella assenza di impazienza, che tanto stride con il concitato correre della gente per la vita, va convincendomi che la nera velata che fuori sosta attender più non debba. Apro la porta e gentile con un mezzo inchino nella stanza dei miei silenzi l'accolgo. -Venga Signora, dica pure...- -Guardi se ha da fare non importa passerò altro giorno, sa, ho tanti impegni!- Lei, è stato molto gentile, non tutti, è vero, come lei, sono ben disposti a darmi udienza ed io ben so apprezzare il gesto suo! Molti vedendomi orribile e disadorna, fuggir vorrebbero, intimoriti e pavidi, inventano mille scuse per mandarmi via! I suoi occhi non vedo in fuga o rabbrividire, né pugno minaccioso a me rivolto dà spavento a questa Falciatrice sempre in pena per compito ingrato che il fato le ha assegnato. Si lo so, son buia e cupa, cieca, di mezze parole, nessuno mi parla se non con voce roca, solo cuori già impietriti io trovo; qualcuno, una volta..., ora ricordo, mi disse che ben più accetta sarei stata se depliant avessi distribuito pubblicizzando crociere per paesi dove le notti hanno sapore di risveglio e da mattina a sera sulle nuvole si vola. Io, in quei paradisi non sono mai stata e, se qualcuno, mi avesse chiesto garanzie sulla veridicità dell'offerta, onesta, non avrei saputo che dire. Ma non mi faccia essere prolissa, io non sono avvezza agli sproloqui, più trattenermi non posso, a malincuore... devo andare! Quando pur dovrò tornare ricorderò della sua accoglienza, lei è uno dei pochi che, nel vedermi, disumanamente non mi ha sul grugno la porta sprangata! Arrivederci, arrivederci...- Incredulo e stupito da un siffatto personaggio, richiusa l'altra porta ritorno con un sorriso alla vita.
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