Nell'azzurro infinito un bioccolo argentato, come isola lontana avvisto nel mare cielo. Che farà là solo e immoto, non teme l'appressarsi dell'ora che scardinerà il suo batuffolo di vapore mutandolo in altra fattura? Incerto e ignoto è ogni destino! Se penso al mio nei mutamenti che il dolore imprime viene da interiore cisterna sonora l'eco di un tonfo di vuoto accadere. Perché non rende il viver una ragione? Oh il miraggio che ci inganna e del vero ultimo ci priva! Almanacchi di pagine indecifrabili studieremo un giorno nell'Aldilà! In un fermento di puro silenzio, riapriremo il solco sempre assetato di una conoscenza che non appaga l'antico bisogno di saper per certo perché qui siamo e non altrove.
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