Nello spietato specchio, ogni mattina, da anni come bolli sul passaporto dei miei viaggi per la vita rughe fanno mostra ricordandomi che vivere è fatica che non c'è pace né tregua nell'esser vivi! Invisibili lacrime segrete a me stesso disperate scorrono mute per solchi d'anima nello strazio vivo di un pesante momento di verità spesso fuggito. Ancora, per altri giorni, in uno slancio stremato, affannato correrò per la vita agonizzando ad ogni passo dietro tramortiti sogni rimpianti e ingialliti. Continuerà il tumulto che stagna nelle radici sommerse dell'acre speranza che al niente conduce! La sera poi verrà e come in un assaggio di morte le sue ombre mi correranno incontro s'aprirà l'altra porta di un oscuro ingresso! Perdendomi in quel buio che si para innanzi svanirò in un infinito e disabitato silenzio.
Commenti