Thànatos, insopportabile vita disfatto mi trascina per giorni cupi e tristi deportandomi in funerei pensieri ove consunta anima, smarrita si aggira te invocando che, impietosa, ti attardi e più acerba e lunga fai la pena mia! Sono qui Thànatos, prendimi per mano e conducimi sulla strada da cui viene e va ogni vivente cosa! Oltre non indugiare! Non indurmi stanco... a venirti incontro! Liberami da questo fardello di uman dolore che misera fa la vita quando null'altro avanza se non malinconia che, pungente abbracciando, trafigge l'inconsistente guscio a strenua difesa opposto contro mortali insidie! Sai... fui vivo un tempo: gladio impugnai nella cruente arena di ideali battaglie! Sentii i possenti fremiti che scuotono il cuore e fanno grande l'occhio con cui penetri le cose cercando amor di vita! Tra tramonti ed albe, il cielo e le stelle scrutai nelle mia lunga notte ma non scorsi che ombre! Cuori, muti e sordi, interrogai nel solitario mio tragitto e fu sempre silenzio! Poi che il vano essere incontrai e mi avvidi che tutto muta e solo acuto dolor resta, tra metamorfosi avvilenti si spense ogni altra fiamma! Per atavico gioco di istinti in un abbandono di sensi a caso venuto al mondo, subii l'assurda sorte che la vita impone e al giogo del vortice poi l'abbandona! Ilota di me stesso al canuto traghettatore pagheṛ il riscatto per tornar presto su agognata riva avocando una libertà che negata è in vita! Altro non spero Thànatos! Conducimi Ĺ dove forse mi aspettano, riportami all'arcano lido da cui per il Quaggiù senza volerlo salpai.
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