A te che semini sulla strada che cammino gli anni migliori della tua vita, a te che affronti il mio destino tra sentieri impervi e scoscesi, bussola che non sbaglia tra le dita, a te che trasformi tutti i mie difetti in pregi con il tuo essere donna, compensi ogni mia lacuna rimediando ai miei sbagli fatti, a te ed alle tue lacrime, che scendono sul tuo viso silenziose dagli stessi occhi con cui mi sorridi sono luce, nel mio mondo, sempre accesa, a te custode del segreto sacro della sacra vita, venerata per tre quarti di un anno nella nicchia del tuo grembo, la gioia di ogni uomo nell'essere padre covata nel tuo ventre di donna madre, a te che non ti scomponi sotto il peso di ogni avversità, ingoi bocconi amari dietro maschere di felicità, a te, donna fondamenta e mura del successo di ogni uomo, non basta un ramo di mimosa, nemmeno un giorno da dedicare poco è un secolo di anni, neanche questi versi scritti in prosa sapranno mai dare un giusto merito, perché non esiste un metro di misura per dare valore al senso dell'amore, del tuo essere donna, madre, amica, valicheresti ogni confine sopra la nostra misera vita.
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