Poiché si dice che tutto venga dal mare e ognuno sempre torna dove è nato, taglia gli ormeggi e scosta cuore timoniere! Sotto voce abbandoniamo questo attracco di malinconie, via da questa terra ferma ricoperta di secce aride or che alta è la marea! Addio terra ferma, coste di tenebre montagne d'angoscia dinieghi di germogli acque morte mattatoio di sogni! Mare, primigenio nascere, se rigenerato ti solco mostrami i tuoi confini, dal vento mi giunga un soave eco qual ammalio di mitiche sirene; riflesso dal tuo specchio riappaia il biavo firmamento! Cuore, raccogli la bottiglia entro cui è scritto il tuo destino: pompa il mio sangue nelle vene al par di un rabido vortichio che s'avventi e speroni rocce, cavalca questi flussi, danza su queste crespe: tra le schiume e i fiocchi di neve degli spruzzi ritrova la felicità del sughero che sui marezzi fluttua! Abbacinato da scotoma scintillante, al risveglio di una luce mattutina, non ti smarrire: bussola e timone riprendi segui tra apriche volte la scia di raggi dorati naviga allo zenit e non voltarti! Procellarie, portatemi lontano dalle burrasche. Guidate la mia prima rotta diretta al sereno di altri giorni!
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