La ruota del tempo ne ha fatto di giri da quando lasciai la città del sole e delle canzoni! Il clamore delle voci nel budello dei vicoli che ti soffocano, la miseria che vi ha fissa dimora, i bassi angusti affollati da nugoli di fanciulli senza avvenire, una gioventù che sfiorisce per orditi di strade sconnesse lastricate di sogni stroncati, la tristezza che scolorisce il volto di chi non trova la mano tesa della speranza, dalla memoria, da allora che via me ne andai, più non si invola! Là, una canzone zittisce ogni dolore, una pizza sazia un pinzare di fame, un mandolino in dolcezze scioglie il cuore come il burro se esposto a calura eccessiva! Sotto il Parco delle rimembranze, il progresso e il tornaconto di pochi da tempo hanno dato un colpo di spugna all'altoforno e alle ciminiere! Effeminati ed esotiche clacson girls come cavallette, in una nuova apocalisse la notte hanno invaso; la polvere bianca con i suoi annessi dilaga: a venti anni la vita già si perde in un pronto soccorso finale! Neanche il mare è lo stesso dall'ultima volta che azzurro lo vidi! Da quei moli, quante navi sono salpate negli anni trasportando destini quante vite sono state traslate! I distacchi, le partenze forzate la malinconia di chi rimane, la nostalgia che addentella il cuore di chi va lontano, per ressa di ricordi, addosso mi ripiombano come una grandinata improvvisa! È vero, sulla collina, tra i quartieri buoni, là dove affacciandoti a un balcone il pino ripiantato, i panfili e uno scenario disegnato su un lenzuolo di mare si mostrano, tutto diverso e trasformato t'appare. Ma ciò appaga l'occhio e non il cuore: la bassura dove si affonda conosce l'indifferenza che viene dall'alto! Vorresti le cose diverse, una chiarìa che non fosse mero vaneggio; vorresti la gente tutta felice e che sotto il bistro e il belletto, sotto il sudore e lo sconforto tutti i sogni fossero uguali! Oh i guasti antichi del mondo, la pena che il cuore distilla e amara s'affolta nel tempo che fugge senza rinascimenti.
Commenti