Nessuno mi chiama nessuno mi aspetta nessuno mi ascolta: ogni sponda è deserta e deluso io vi guardo. Solo sono io, ripa arsa solo come i viali dei cimiteri nei meriggi assolati; solo come le cime innevate che riverberano di lontano al venire del giorno; solo come petraia di fiume che da millenni abbia perso le sue acque; solo più del passero solitario del recanatese che in primis ammirai. Morto, già mi riconosco... Io sono la zolla tutta asseccata a cui pioggia non ridarà mai più vita e che aspetta di essere interrata; nessuna altro risvolto sospiro all'impigrire del giorno che rintomba. Non ti avvicinare illusione! Dileguati, perderesti il tuo tempo non potrei battere al tuo ritmo l'anima chiusa non ti apre se vi bussi: nel vuoto sono da tanto svanito corporeo fantasma, indarno mi attardo per un mondo che mi ignora! Brezza d'amor più non dubito che possa increspare cuore solo fattosi pozzanghera d'acqua morta.
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