Vita flagellante, placa e sospendi la furia delle spume di agro-oscuro che martellano assidue e furiose le deboli fiancate del mio cuore! Riposami, non ne posso più di vivere nella tempesta con mille falle, incagliato, impedito a poche miglia dal bagnasciuga ove forse vano mi aspetta un amore. Su frangiflutti d'incomprensione troppe volte la prua del destino è sbattuta e pur sono stato risparmiato dal gorgo: ne rammento l'inferno attorno! Ah riverso, inane fossi affondato in quello sbattimento di acque intorte annegata anche sarebbe l'illusione di una scialuppa di salvataggio svanita la linea dell'orizzonte da dove estenuato la luce di un faro tante volte invocai e mi promise salvezza. Vita, vita vestimi di ali o di vele ingaggiami nell'impresa di essere per intero, un istante rendimi pace nel convulso tempo che scorre fugace! Malasorte che t'avventi mai stanca su me ridotto a ben poco non scandire più gli istanti che vivo: troppo langue il cuore smarrito un uomo senza futuro né ricordi si tramuta a fantoccio senza volto al mesto avvicendarsi dei giorni!
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