La voglia di vivere si sta addormentando sotto la luce di un falso sole, l'indifferenza vuole sopprimere i colori dell'anima, il mondo pensa di poter fare a meno di Dio, il mondo pensa di essere Dio. Il mondo si sta vestendo di cieca pazzia, non aspettiamo troppo, è quasi pronto ad uscire, il mondo si sta vestendo di cieca pazzia.
Stiamo iniziando ad odiare i nostri fratelli: la sua bocca coperta dalla superbia sputa parole di odio e di intolleranza. Crediamo di poter continuare ad insultare Gaia: il cemento lo sta soffocando come un sacchetto sulla faccia. Preferiamo sembrare piuttosto che essere: i lunghi pantaloni alla moda lo fanno inciampare. Dopo duemila anni non abbiamo ancora capito che la violenza non risolve nulla: la guerra gli sta moncando le gambe più di una mina antiuomo. Il mondo si sta vestendo di cieca pazzia, stiamo vestendo il mondo di cieca pazzia.
Eppur respira ancora. Attraverso i pesanti guanti riesce ancora a sentire la freschezza della neve, Nonostante abbia le orecchie coperte riesce ancora ad udire la musica ritmata e profonda dell'amicizia. I bambini e quelli che pensano come loro fanno di tutto per fregare i vestiti al mondo: loro sono dispettosi, gli vogliono bene. Anche se è chiuso ermeticamente riesce ancora a sentire l'odore penetrante dell'amore che gli invade i polmoni e il cuore.
Fratelli, compagni, il mondo ha la febbre alta, aiutatemi a svestirlo, dobbiamo far scendere la temperatura. Non aspettiamo troppo, amici, è già molto malato. Dobbiamo raffreddargli la fronte: prendete un po' di pace bianca e ghiacciata. Dobbiamo mettergliela sulla fronte, sentite come scotta. Non rinunciate mai a provarci. E continuate a guardare se il termometro sale ancora. Non possiamo rinunciare a provarci, per nessun motivo. Ma io so che non desisteremo, ci proveremo sempre, finché l'ultimo suo capello sarà ancora vivo!
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