Inattesa, improvvisa, insolente sei entrata nella mia vita con tutta la corte dei tuoi amici: ecco vince la lentezza del corpo l'assillo di doloranti piedi, la stanchezza delle membra. Mi confondo. Poi cerco strada di salvezza. Sicura scendo nella casa del mio cuore non ancora intaccata da tua sgradita presenza. Rovisto e trovo intatto, in suo splendore, il bastone di speranza e, con sveltezza ritrovata, agile risalgo. Mi fermo, respiro in spazi di preghiera nutrendo la mia fede alla mensa della parola. Muoiono di fame le mie paure. Ristorata riprendo la mia strada, anche se è in salita.
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