L'occhio ci spia, in ogni istante e in ogni luogo. Osserva, attento, ogni agire, subordinato o volontario, la mimica facciale, per ogni movimento, rivelante l'intrinseco riflesso di gioia o di timore che legge, impresso, come se fosse scritto su di un libro aperto. Nero assoluto, com'appare il vuoto, il carattere indicato d'un sordido pensiero, infiltratosi, vilmente, nel meandro più nascosto, scaturendo, astutamente, dall'inferno; rosso sanguigno, da linfa scorrente nelle vene, qual'indice d'acredine e di rabbia, nonché di gelosia, infervoranti l'animo in subbuglio, che divien brutale, tutt'in un momento; bianco immacolato, indistinto, sopra il candor del foglio, adduce, la grafia trascritta dalla mente, a declinar durezza di pensiero, onde osannar angelica virtù. Decade il velo dell'enigma soggettivo dell'io profondo, all'osservator astrale, cui nulla sfugge. Non v'è menzogna alcuna, né scusa, né giustificazione, addotta dalla mente, da ricondurre ad altri ed a se stessi, che non sia già ad essere palese, in precedenza, a colui che, tutto, sa vedere. Nudo, è lo spirito, di cui scruta, altresì, con discrezione, saggezza od imprudenza, scempio, è quell'essere che cerca d'emular o d'ingannar l'occhio di Dio.
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